Negli ultimi anni, gli attacchi ransomware e altre forme di minacce informatiche hanno preso di mira in modo crescente il Retail. In effetti, secondo alcuni studi del settore, oltre il 70% delle aziende Retail ha subito un attacco informatico.

Questo dato allarmante mostra chiaramente come le attività commerciali siano diventati un obiettivo privilegiato per i cyber criminali, che vedono in questo settore una miniera d’oro di informazioni sensibili, dati finanziari e transazioni digitali. Le conseguenze di questi attacchi non si limitano alla semplice violazione dei sistemi informativi, ma si estendono fino alla chiusura temporanea dei negozi, al blocco delle catene di approvvigionamento e a gravi perdite economiche e danni reputazionali.

La nuova Direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive), recepita in Italia con il decreto legislativo n. 138 del 4 settembre 2024, introduce un quadro normativo molto più stringente in tema di sicurezza informatica, con l’obiettivo di migliorare la resilienza delle reti e dei sistemi informativi su scala europea. Questo aggiornamento normativo ha un impatto diretto anche sul settore Retail, che si trova ad affrontare nuove sfide e ad adottare misure adeguate per conformarsi alle disposizioni della direttiva.

Il settore del Retail, caratterizzato da una forte digitalizzazione e da una dipendenza crescente dai sistemi informativi per la gestione delle vendite, delle transazioni elettroniche e dei dati sensibili dei clienti, non può sottrarsi alle implicazioni della NIS2. La direttiva, infatti, non si limita solo alle grandi infrastrutture critiche o i fornitori di servizi essenziali, ma si applica anche alle imprese di media e grande dimensione, e in particolare a quelle che, come nel caso del Retail, operano su larga scala e gestiscono un volume significativo di dati personali e finanziari.

Il decreto legislativo n. 138 del 2024 sancisce, tra le altre cose, che tutte le aziende operanti in settori definiti come essenziali o importanti debbano adottare misure tecniche, operative e organizzative proporzionate per la gestione dei rischi legati alla sicurezza dei sistemi informativi e di rete. Questo significa che anche le imprese del Retail dovranno garantire che i propri sistemi informatici siano in grado di resistere a minacce informatiche sempre più sofisticate, adottando soluzioni all’avanguardia per prevenire attacchi e limitare i danni in caso di incidenti. In pratica, le aziende devono essere in grado di assicurare un livello di sicurezza proporzionato al grado di esposizione ai rischi, valutando con attenzione la probabilità e la gravità degli incidenti, compreso l’impatto sociale ed economico che questi potrebbero avere.

Uno degli aspetti cruciali della NIS2, che il decreto recepisce pienamente, è la responsabilizzazione del management, che non può più limitarsi a delegare la gestione della sicurezza informatica a un team tecnico, ma deve assumere un ruolo attivo nella definizione delle strategie di gestione del rischio. La normativa richiede ai vertici aziendali di sviluppare e implementare politiche di cybersecurity che non solo rispettino i requisiti NIS2, ma che siano anche integrate nella strategia complessiva dell’azienda. I dirigenti devono quindi garantire che tali strategie rispecchino l’attuale panorama della sicurezza e siano abbastanza flessibili da adattarsi alle sfide future.

In questo contesto, il management è chiamato non solo a supervisionare l’implementazione delle misure di sicurezza, ma anche a impegnarsi in una formazione continua per restare aggiornato sui nuovi rischi e sulle tecniche di prevenzione. Questo obbligo di aggiornamento è particolarmente rilevante anche nel settore Retail, dove la protezione dei dati dei clienti e la gestione delle transazioni elettroniche presentano una complessità crescente.

La Direttiva NIS2 introduce inoltre l’obbligo, anche per tutte le aziende del Retail, di segnalare tempestivamente eventuali incidenti di sicurezza. Questo requisito rappresenta una svolta importante, poiché punta a favorire una maggiore collaborazione a livello europeo nella gestione delle emergenze informatiche. Il settore Retail, essendo fortemente interconnesso con una vasta rete di fornitori e partner commerciali, è particolarmente esposto al rischio di attacchi che possono propagarsi lungo la supply chain. Di conseguenza, segnalare rapidamente un incidente può aiutare non solo a limitare i danni all’interno dell’azienda stessa, ma anche a proteggere il resto della rete commerciale e garantire una risposta coordinata a livello europeo.

Il decreto legislativo prevede anche una stretta sulla sicurezza della Supply Chian. Le aziende del Retail, che dipendono fortemente da partner esterni per la gestione della logistica, dei pagamenti e dei servizi digitali, dovranno assicurarsi che anche i fornitori rispettino gli standard di sicurezza previsti dalla NIS2. Questo comporta una maggiore attenzione nella selezione dei partner commerciali e la necessità di monitorare costantemente la sicurezza delle soluzioni tecnologiche utilizzate all’interno della supply chain. La NIS2 rende chiaro che la sicurezza informatica non può più essere vista come un affare interno, ma deve diventare parte integrante della strategia di gestione dei rapporti commerciali con fornitori, partner e clienti.

Non solo, pensiamo al processo di “Cash Management”; Il Retail e la GDO stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella gestione delle transazioni in contante, mentre le banche si concentrano su altre funzioni. Questo trasferimento di responsabilità implica che tali aziende debbano investire in sicurezza fisica e digitale per gestire efficacemente il denaro contante, fronteggiando le crescenti minacce informatiche. Nuove tecnologie ed efficienti processi di sicurezza informatica saranno essenziali per proteggere dati e transazioni, rendendo la cybersecurity un pilastro anche nella gestione operativa di queste attività.

Per il Retail, conformarsi alla NIS2 significa affrontare nuove sfide, ma anche cogliere delle opportunità. Da un lato, l’adeguamento alle nuove norme comporta inevitabilmente un aumento dei costi, sia in termini di risorse necessarie per aggiornare i sistemi informativi, sia in termini di tempo e formazione richiesti per il personale. Dall’altro lato, però, adottare le misure richieste dalla NIS2 può rafforzare significativamente la fiducia dei clienti, che oggi sono sempre più consapevoli dei rischi legati alla sicurezza dei propri dati. Le aziende che saranno in grado di dimostrare un elevato livello di sicurezza informatica, quindi, potranno distinguersi rispetto alla concorrenza e attrarre un numero maggiore di clienti, soprattutto nel contesto attuale, in cui gli attacchi informatici sono all’ordine del giorno e la protezione dei dati personali è diventata una delle principali preoccupazioni degli utenti.

Inoltre, la conformità alla NIS2 permette alle aziende di migliorare la propria resilienza operativa. Gli obblighi imposti dalla direttiva non si limitano a prevenire gli attacchi informatici, ma puntano a garantire una risposta rapida e coordinata in caso di incidenti, minimizzando i tempi di inattività e riducendo l’impatto economico di eventuali interruzioni. Per il settore Retail, in cui anche brevi interruzioni dei sistemi informatici possono causare significative perdite economiche, essere preparati a gestire gli incidenti di sicurezza diventa un vantaggio competitivo.

In sintesi, la Direttiva NIS2, recepita dal decreto legislativo n. 138 del 2024, rappresenta una sfida significativa per il settore Retail, che deve ora adottare un approccio molto più rigoroso alla gestione della sicurezza informatica. Tuttavia, le aziende che sapranno cogliere questa occasione non solo garantiranno una maggiore protezione contro i rischi informatici, ma potranno anche migliorare la propria reputazione e la propria efficienza operativa. Il futuro del Retail, in un mondo sempre più digitale, passa inevitabilmente attraverso una gestione attenta e responsabile della sicurezza informatica, e la NIS2 offre il quadro normativo per costruire questo futuro in modo sicuro e sostenibile.

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