La Logistica sotto assedio
Negli ultimi anni, la logistica è diventata uno degli obiettivi preferiti della criminalità organizzata, che sfrutta le vulnerabilità del trasporto e stoccaggio di merci di alto valore. Questo fenomeno, che potremmo definire “Organised Logistic Crime” (OLC), rappresenta una pericolosa evoluzione dell’Organised Retail Crime (ORC), che sino ad ora, forse un pò troppo sottovalutato, si era “limitato” ai soli punti vendita.
Con la diminuzione dell’uso del contante e la crescente richiesta di beni di lusso e alta tecnologia, le bande criminali hanno trovato nella logistica un nuovo terreno fertile per le loro operazioni, spesso meno rischioso e altrettanto redditizio.
L’OLC si riferisce a una serie di operazioni criminali strutturate per intercettare e rivendere beni di valore lungo la catena logistica. A differenza di altri crimini tradizionali, l’OLC si avvale di tattiche sofisticate, la collaborazione di complici interni e l’utilizzo di tecnologie di tracciamento, per individuare spedizioni vulnerabili o itinerari critici.
Un esempio è il recente attacco a un magazzino DHL a Piacenza, dove una banda armata è riuscita a fare irruzione e a trafugare merci di valore. L’assalto è stato condotto in modo coordinato, sfruttando un accesso preciso al magazzino e la conoscenza della disposizione delle merci. Questo evento sottolinea quanto l’OLC sia ormai una realtà in Italia, con criminali ben organizzati che agiscono all’interno del settore logistico per massimizzare i profitti.
Inoltre, rispetto agli assalti a caveau o furgoni portavalori, la logistica offre maggiori opportunità con rischi minori. Colpire un magazzino o un camion in transito consente a queste organizzazioni di appropriarsi di merci preziose – come elettronica, farmaci e abbigliamento di lusso – senza l’alto grado di sorveglianza e difese che caratterizzano i sistemi bancari o di trasporto di denaro. Inoltre, le merci sottratte sono facilmente rivendibili sul mercato nero, o tramite canali online difficili da tracciare.
Infatti, una volta trafugati, beni come smartphone, tablet e capi di alta moda vengono rapidamente immessi nel mercato nero, in particolare attraverso piattaforme di e-commerce non regolamentate o il dark web. Questi canali consentono ai criminali di raggiungere un’ampia platea di acquirenti, spesso in modo anonimo e sicuro. Il web diventa quindi una rete che permette di distribuire e monetizzare rapidamente le merci rubate, rendendo estremamente complessa la tracciabilità.
Secondo un recente rapporto europeo sulla sicurezza nella logistica, ogni anno i furti di merci in Europa causano perdite per oltre 8 miliardi di euro. L’Italia, con la sua posizione geografica strategica, è un nodo particolarmente vulnerabile. Tra porti, autostrade e snodi logistici cruciali, le aziende italiane sono esposte a un rischio elevato, che richiede misure di sicurezza più avanzate.
Da non trascurare poi quelle che sono tutte le conseguenze economiche e reputazionali: il furto di merci lungo la supply chain comporta gravi ripercussioni economiche e organizzative per le aziende. Le conseguenze vanno ben oltre il semplice valore della merce sottratta e si estendono a vari ambiti, quali:
- Perdite Finanziarie Dirette
- Aumento dei Costi Assicurativi
- Spese per la Sicurezza
Oltre agli impatti diretti, il furto di merci danneggia la reputazione aziendale e influisce sulla fiducia dei consumatori. Ripetuti episodi di furto possono compromettere l’immagine del brand, facendo percepire l’azienda come incapace di garantire la sicurezza della supply chain, e incidere sulla fedeltà dei clienti.
Senza considerare l’interruzione dell’intero flusso della supply chain, portando a ritardi nelle consegne e possibili perdite di quote di mercato.
Per contrastare l’OLC, molte aziende stanno investendo in tecnologie di monitoraggio GPS, sistemi di sorveglianza avanzati e collaborazione attiva con le forze dell’ordine. Tali misure mirano a ridurre il fenomeno, ma solo con una maggiore consapevolezza e controlli stringenti si potrà mitigare l’impatto di questi attacchi sulla logistica e sull’economia nazionale.
L’Organised Logistic Crime rappresenta una sfida nuova per la sicurezza della logistica. Con la crescente domanda di beni preziosi e la presenza di piattaforme di rivendita anonime, il settore logistico è più esposto che mai a furti sofisticati e organizzati. I recenti attacchi a magazzini e trasporti dimostrano quanto sia urgente intensificare le misure di sicurezza e implementare sistemi di prevenzione innovativi.
Se consideriamo che il crimine organizzato nel settore retail rappresenta un “crimine d’accesso” o un “entry level” nella carriera criminale, oggi, con l’infiltrazione della criminalità organizzata nella logistica, siamo passati al livello superiore, ancora più pericoloso.
Anche in questo caso, solo con un approccio integrato, che coinvolga sia le aziende che le istituzioni, sarà possibile proteggere un settore vitale per l’economia nazionale e globale, prima che sia troppo tardi.